#Mediastorm/Rassegna - gennaio 2024
Cose da leggere, notizie, infografiche e numeri notevoli di questo mese
Benvenuta, benvenuto, sono Lelio Simi questo è un numero speciale di #Mediastorm: visto che da un po’ non pubblico più le rubriche abituali dove segnalavo articoli, notizie, infografiche e consigliavo letture ho pensato di fare questa “Rassegna” dove le raggruppo a chiusura di ogni mese. Una puntata speciale che si aggiungerà alle uscite abituali della newsletter. Ah, se non lo sei già, puoi iscriverti da qui:
Se hai suggerimenti, domande o segnalazioni da farmi puoi scrivermi a questa email leliosimi@substack.com, oppure se quello che ho scritto ti suggerisce delle riflessioni che vuoi condividere, oltre che con me, anche con gli altri lettori puoi usare direttamente la sezione commenti, sarò felice di risponderti. Se invece vuoi consultare le altre puntate di questa newsletter pubblicate puoi farlo da qui ► Archivio #Mediastorm.
📌 TRE COSE DA SAPERE
OpenAI ha offerto ad alcuni editori una cifra compresa tra 1 e 5 milioni di dollari l’anno per ottenere la concessione in licenza di articoli protetti da copyright per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.
✔ Perché è importante: come fa notare la testata The Verge questa è una delle prime indicazioni di quanto le aziende di intelligenza artificiale intendono pagare per il materiale concesso in licenza. Una cifra esigua anche per i piccoli editori, sottolinea The Information, da vedere quindi se OpenAI riuscirà a chiudere questi accordi. Nel frattempo Apple sta cercando di collaborare con editori per utilizzare i contenuti per la formazione sull’intelligenza artificiale e offre complessivamente almeno 50 milioni di dollari su un periodo pluriennale per i dati.
Il servizio supportato da pubblicità di Amazon Prime Video, lanciato il 29 gennaio, dovrebbe guadagnare circa un miliardo di dollari nel suo primo anno di attività, almeno secondo MoffettNathanson Research, che ha pubblicato uno studio a riguardo dove prevede che il servizio raggiungerà 1,75 miliardi nel 2025 e successivamente 2,26 miliardi nel 2026 e 2,76 miliardi di dollari nel 2027.
✔ Perché è importante: come ho scritto nella precedente puntata di #Mediastorm c’è molta attesa per capire il reale impatto dell’offerta sostenuta da pubblicità di Prime Video per la potenza di fuoco che ha a sua disposizione (per approfondire ⟶ Yahoo! Finance, MediaPost).
Nel 2023 l’86,2% dei brani disponibili nello streaming audio non raggiunge i 1.000 ascolti, Luminate la società che periodicamente pubblica un rapporto sulle metriche del suo database di ISRC – i codici internazionali che vengono assegnati alle registrazioni per tracciarne l’utilizzo e riscuotere royalties – ha certificato la presenza di 184 milioni di brani disponibili sulle piattaforme di streaming nel 2023. Un quarto di queste tracce disponibili (45,6 milioni) non è stato ascoltato nemmeno una volta, una cifra simile (45,2 milioni) sono le tracce che hanno generato appena tra gli 11 e i 100 stream. Mentre le tracce che superano i 100.000 stream rappresentano soltanto l’1,28% del totale.
✔ Perché è importante: Questi dati non rappresentano una novità assoluta, ma sono importanti perché confermano una tendenza fondamentale per capire le nuove dinamiche di mercato che, necessariamente, dovrà essere meno focalizzato su metriche tradizionali e un’industria che dovrà trovare metodi di monetizzazione nuovi e diversi (per approfondire ⟶ Music Business Worldwide, Rockol).
🧮 NUMERI NOTEVOLI
Quanto spendono gli utenti su TikTok? - L’app di proprietà di ByteDance è diventata la prima a superare i 10 miliardi di dollari di spesa cumulativa dei consumatori, contribuendo a portare le vendite nelle app da mobile a un nuovo massimo, secondo il recente rapporto annuale di data/ai (fonte: Bloomberg).
Il fatturato di Chora Media e Will Media - nella nota stampa dove è annunciata la fusione delle due media company italiane — che così danno vita a un nuovo soggetto: Be Content — si precisa che il volume d’affari di Chora e Will è arrivato a sfiorare i 9 milioni di euro nel 2023 con una crescita di oltre il 35% rispetto al 2022 (fonte: Primaonline).
Netflix: utenti attivi offerta sostenuta da pubblicità - L'offerta sostenuta da pubblicità del gigante dello streaming video ha raggiunto a fine dicembre i 23 milioni di utenti attivi mensili a livello globale, secondo quanto affermato ad inizio gennaio da Amy Reinhard responsabile della divisione pubblicitaria (a fine ottobre Netflix ne aveva dichiarati 15 milioni), precisando inoltre che, tra i clienti Netflix con piani supportati da pubblicità, oltre l'85% guarda contenuti sulla piattaforma per ameno due ore al mese (fonte: Variety).
Quanto si guadagna al New York Times? - Lo stipendio mediano dei reporter e dei corrispondenti del NYT è di 161.000 dollari l’anno, quello dei critici ed editorialisti è di 175.000 dollari, ha dichiarato la New York Times Guild, il sindacato dei lavoratori del Times che rappresenta sia i redattori che gli amministrativi e i tecnici (Fonte: Semafor Media).
Quota record per lo streaming nello sport dal vivo - La partita dei playoff di football americano tra Miami Dolphins e Kansas City Chiefs ha stabilito un record per l’evento più visto su un servizio di streaming. Secondo Nielsen, ha registrato una media di 23 milioni di spettatori su Peacock, NFL+ e sugli affiliati NBC a Kansas City e Miami, con una portata totale di 27,6 milioni. I fan hanno dovuto pagare un abbonamento a Peacock per guardare la partita, rendendola la prima partita di playoff della NFL dietro un paywall, cosa che ha generato non poche lamentele (fonte: Espn).
Videogiochi e licenziamenti - Microsoft licenzierà 1.900 persone che lavorano nelle sue divisioni di videogiochi. Si tratta di circa l'8% dei suoi 22.000 lavoratori del gioco. Riot Games prevede di licenziare 530 dipendenti , ovvero l'11% del personale dello studio di gioco di proprietà di Tencent (Fonte: Bloomberg, Linkiesta).
👓 ARTICOLI NOTEVOLI
Substack era una bomba a orologeria ha titolato The Atlantic, la piattaforma per newsletter (nella quale viene pubblicata anche #Mediastorm) è al centro da tempo di polemiche sulla moderazione dei contenuti, polemiche che sono aumentate in queste ultime settimane per il prolungarsi del fatto che la piattaforma abbia tollerato alcune newsletter dai contenuti apertamente neo-nazisti (poi rimosse ma lasciandone quelle dei big di estrema destra come ha fatto notare Il Manifesto). Il giornalista Casey Newton, uno dei più seguiti su Substack, ha abbandonato la piattaforma spiegandone i motivi (se interessa qualche tempo fa, aprile 2022, su Substack e l’industria delle notizie avevo scritto longform per Link).
“The Sopranos” compie 25 anni: come la serie di David Chase ha cambiato le regole della TV (Rolling Stone Usa, tempo lettura: 18 minuti).
Media, iperrealtà e autofiction: cos’è la vera finzione (Indiscreto, tempo lettura: 38 minuti)
Settant’anni di televisione italiana (Il Mulino Rivista, tempo lettura: 8 minuti).
Disegnare una copertina per il “New Yorker”, “A differenza di quello che accade per la maggior parte delle commissioni editoriali, il processo per illustrare la copertina è abbastanza singolare” (Il Post, tempo lettura 7 minuti).
Come le piattaforme hanno ucciso Pitchfork il sito di news e recensioni che è stato tra i più potenti creatori di tendenze nella musica (Platformer, tempo lettura 15 minuti).
La maggior parte dei siti di notizie più importanti bloccano i bot IA. I media di destra ringraziano (Wired Usa, tempo lettura 5 minuti).
📪 NEWSLETTER (IN ITALIANO) DEL MESE
I cambiamenti importanti sono lenti. Ma sono inesorabili nel loro impatto -
diCon rispetto. Progettare rispettando chi legge/ascolta/guarda significa riconoscere il valore di un momento, nel quale si diventa consapevoli di un contenuto o una storia -
di .Il padel è lo smartphone. Perché oggi anche noi ragioniamo con l’efficienza capitalistica dell’intrattenimento. Massimizzare il ROE, Return On Entertainment -
di .
📊 CHART, CHART, CHART!
🎞️ Box Office in Italia. Nel 2023 al box office italiano si sono incassati 495.692.418 euro per 70.639.346 presenze in sala, rispetto al 2022 una crescita rispettivamente del 61,6% e del 58,6%; se si confronta invece alla media del periodo 2017-2019 si tratta più in generale di un calo del 16,3% degli incassi e del 23,2% delle presenze. Nel 2023 sono stati distribuiti in sala 736 nuovi titoli di prima programmazione (+235 rispetto al 2022, +194 rispetto alla media del periodo 2017-2019) di cui 356 di produzione o co-produzione italiana (+104 rispetto al 2022; +135 rispetto alla media 2017-2019) per una quota del 48,4% sul totale (50,3% nel 2022; 40,8% nella media del periodo 2017-2019) • (fonte: report Cinetel “Il cinema in sala nel 2023”).
📚 Editoria libri: quanto pesano i costi sul prezzo copertina? - Più di un terzo degli editori italiani (34,4%) ha dichiarato un’incidenza dei costi di tipografia, stampa e confezionamento sul prezzo di copertina compresa tra il 26% e il 50% (40,2% per i micro editori). Anche le spese di distribuzione e promozione differiscono sensibilmente in rapporto alla dimensione d’impresa. Per il 30,3% degli editori l’incidenza di tale voce di costo è infatti pari a oltre la metà del prezzo di copertina dei libri cartacei pubblicati, con oscillazioni che vanno dal 38,3% per i piccoli all’8,6% per i grandi editori • (fonte Istat “Report produzione e lettura di libri in Italia” pubblicato nel dicembre 2023).
La dura legge dello streaming - Una chart significativa dello stato attuale dello streaming video: Peacock, il servizio di video on demand di proprietà di NBCUniversal lanciato nel 2020, ha visto aumentare nel periodo 2020-2023 sia il suo fatturato che gli abbonati ma a quale costo? Come ha fatto notare l’esperto di Media Matthew Ball pubblicando questa sua infografica “Molto avanti in termini di abbonati e fatturato, ma molto indietro in termini di profitto. Questi punti sono collegati, ma le perdite adesso sono 5 volte superiori a quelle originariamente proposte agli investitori nel 2020”.
👋 PRIMA DI SALUTARCI…
📺 I migliori e i peggiori finali delle serie TV. Un’analisi statistica. Quali programmi hanno avuto il finale “giusto” e quali no? Di numerose serie televisive — come ad esempio Happy days, Seinfield o Friends — neanche ci ricordiamo della loro puntata finale, se mai le abbiamo viste, ma nel tempo (diciamo da “I Soprano” in poi) invece il modo nel quale si chiude una serie TV (la singola puntata, ma anche tutta la stagione finale) è diventato un momento fondamentale per decretarne la qualità complessiva.
Daniel Parris nella sua ottima newsletter Stat Significant ha tentato di determinare statisticamente le migliori e le peggiori stagioni finali delle serie TV:
“Per determinare la reazione del pubblico al finale di una serie, confronteremo la valutazione media degli utenti dell'episodio finale da parte di IMDB con il punteggio medio di tutti gli episodi delle stagioni precedenti”.
I risultati, con tutti i pregi e i limiti di un’operazione del genere, sono molto divertenti da consultare. Parris ha giocato inoltre a raggruppati in queste categorie: 1. Finali trascendenti: il meglio del meglio, 2. Finali soddisfacenti: buoni ma non eccezionali, 3. Finali deludenti: cattivi ma non terribili, 4. Finali catastrofici: così terribili da far male (da cui traggo la tabella qui sotto).
#Mediastorm è anche il titolo del mio libro edito da Hoepli nella collana Tracce, qui la sua scheda, Lo puoi trovare in libreria oltre che sui principali store online → Hoepli, Amazon, Bookdealer, Ibs, Feltrinelli, Mondadori.
È davvero tutto per questo numero, grazie per aver letto fino a qui.
In questo periodo non riesco a rispettare la cadenza abituale di pubblicazione, me ne scuso e prometto di riprendere le vecchie abitudini al più presto. Alla prossima puntata.
Lelio.
Molto interessante e divertente l'analisi sulle statistiche sui finali delle serie. Sembrava uno sfacelo, ma guardare la tabella con i risultati migliori, andando sulla newsletter d'origine, mi ha rincuorato!
Grazie mille per la menzione, Lelio! Molto interessanti i dati su box office e incidenza dei costi sul prezzo di copertina dei libri.