#Mediastorm Rassegna - Gennaio 2025
Cose importanti da sapere, numeri notevoli, articoli e newsletter da leggere, infografiche fondamentali sul mondo dei media.
Benvenuta, benvenuto, io sono Lelio Simi e questo è il numero di #Mediastorm in formato “Rassegna” dove seleziono a chiusura di ogni mese: notizie, dati, consigli di lettura, infografiche e, insomma, le cose importanti da sapere, secondo me, del mese appena trascorso sui temi all’intersezione tra media, economia, tecnologia e giornalismo. Ah, se non lo sei già, puoi iscriverti a questa newsletter da qui:
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📌 IN EVIDENZA
TikTok bannato! Anzi no, o forse sì?

Il 19 gennaio doveva essere la data “dento o fuori” relativamente al ban di TikTok negli Stati Uniti ma, al contrario, dopo un iniziale effettivo blocco l’app cinese è tornata in funzione, grazie a una combinazione di fattori, inclusi un intervento di Trump e una certa confusione sulle tempistiche di attuazione della legge.
✔ Perché è importante: Dopo anni di tentativi di regolamentazione e abili contromosse per evitarle, la situazione è ancora del tutto incerta e priva di una concreta prospettiva, con ancora possibili colpi di scena per una piattaforma, come TikTok (170 milioni di utenti mensili negli Stati Uniti), il cui impatto economico e sociale è enorme, in particolare nell’industria dei media da Hollywood dove l’app sta spingendo gli studios a rivalutare i loro modelli di consumo e di distribuzione alla pubblicità fino all’ecosistema delle notizie.
✔ In sintesi: “TikTok è l’app di Schrödinger” come ha scritto Casey Newton nel suo Platformer “Dopo uno dei weekend più folli nella storia della regolamentazione tecnologica, TikTok non è morto. Ma non è nemmeno completamente vivo. Esiste invece in uno stato di sovrapposizione quantistica, il suo destino dipende da una serie di eventi subatomici casuali che potrebbero verificarsi o meno”.
✔ Nel frattempo: Il presidente Trump ha dichiarato il 27 gennaio che Microsoft è tra le aziende che sono in trattative per acquisire TikTok, o almeno una parte sufficiente di TikTok tale da consentirle di continuare a operare negli Stati Uniti. Tra gli aspiranti acquirenti più o meno credibili, da Elon Mask a Mr. Best, anche il miliardario Frank McCourt che vede nella potenziale vendita di TikTok un’opportunità per promuovere la sua visione di un internet decentralizzato e più incentrato sull'utente.
✔ Un particolare importante: ByteDance il colosso tecnologico cinese, casa madre di TikTok genera ancora solo una piccola frazione dei suoi ricavi dall’app (si stima tra il 6 e il 10%). E non potrà comunque vendere senza il via libera del governo di Pechino.
🗒️ SUL TACCUINO (appunti su notizie, questioni e temi da sviluppare )
🗒️ La nuova strategia sugli abbonamenti del New York Times
Gli editori dei quotidiani sono sempre stati restii ad offrire abbonamenti in “pacchetti” tra testate diverse e spesso perfino tra testate appartenenti allo stesso gruppo editoriale. Questo per ragioni “culturali” che privilegiano molto più la competizione che non la collaborazione. Ma in tempi di crisi si tende a rivedere (finalmente, direi) alcune vecchie convinzioni e, così, l’idea di aggregare più testate in un unico abbonamento sembra ritornare dopo un paio di decenni se n’è parlato senza mai crederci veramente.
Ci stanno lavorando Bloomberg e il sito The Information così come l’agenzia Reuters e il network di quotidiani locali Gannet. Ci pensa seriamente soprattutto il New York Times che oggi sta puntando molto sulle partnership con altri giornali per modulare ulteriormente la sua proposta di abbonamenti in bundle.
In particolare Axios riporta che il Times sta valutando la possibilità di offrire abbonamenti combinati con editori più piccoli (in particolare testate locali) con l’obiettivo di ampliare la propria base di abbonati negli Stati Uniti dopo che, nei mesi scorsi, ha attivato partnership per far crescere quelli internazionali (tra gli altri con El País in Spagna e il “nostro” Corriere della Sera).
Da notare che: nel terzo trimestre del 2024, gli abbonati ai pacchetti multi-prodotto del Times hanno rappresentato il 46% della base totale di abbonati dell’azienda. Il Times ha oltre 11 milioni di abbonati totali, di cui 10,5 milioni “solo digitali”. L’obiettivo dichiarato è raggiungere 15 milioni di abbonati entro il 2027.
🗒️ In UK Netflix ha superato BCC One (più o meno)
Lo ha rivelato Deadline precisando che “La detronizzazione del canale più popolare della Gran Bretagna potrebbe non essere stata permanente, ma rappresenta un possibile punto di svolta nella battaglia tra emittenti tradizionali e giganti dello streaming statunitense”.
Il sorpasso si basa sui dati di visualizzazione di Barb Audience, l’organismo di valutazione ufficiale del Regno Unito, che hanno mostrato come Netflix ha superato BBC One a settembre, ottobre e novembre 2024 per portata di pubblico (il numero di persone che hanno guardato un servizio televisivo per almeno tre minuti consecutivi in un mese). Per questi tre mesi, la portata media del pubblico di Netflix si è attestata a 43,2 milioni, rispetto ai 42,3 milioni di spettatori del primo canale della BCC.
Tuttavia la BBC, da parte sua, ha affermato che non ha senso confrontare l’intera portata della programmazione on-demand di Netflix con un singolo canale.
Più in generale però: il mercato pubblicitario dello streaming nel Regno Unito ha superato il valore di 1 miliardo di sterline, sulla spinta che Netflix per prima e, a seguire, tutti gli altri streamer stanno dando a questo segmento di mercato che oggi nel Regno Unito vale già un terzo del mercato della pubblicità televisiva tradizionale.
🗒️ Meta raddoppia gli investimenti in conto capitale sulla AI
Mark Zuckerberg ha affermato che Meta prevede di spendere tra i 60 e i 65 miliardi di dollari in spese in conto capitale (capex) nel 2025 per sviluppare la sua infrastruttura di intelligenza artificiale. La previsione di capex per il 2024 era di 38-40 miliardi di dollari (circa il 24% dei ricavi) e per il 2023 era di 27 miliardi di dollari.
Nel frattempo, in una settimana piuttosto caotica per le aziende focalizzate sull’intelligenza artificiale, la società madre di Facebook e Instagram ha registrato ricavi per 48,4 miliardi di dollari questa settimana nel suo quarto trimestre, superando le aspettative degli analisti. I ricavi trimestrali sono aumentati del 21% rispetto al terzo trimestre del 2024.
🐢 LA STORIA DEL MESE
Il folle caso degli schermi pubblicitari sui frigoriferi che può costare alla catena Walgreens oltre 200 milioni di dollari
Negli Stati Uniti nel 2022 la grande catena di supermarket Walgreens ha deciso di sostituire le porte trasparenti di frigoriferi e freezer dei suoi migliaia di negozi sparsi per il paese, sostituendole con schermi interattivi, sviluppati dalla startup Cooler Screens, che utilizzano un sistema di sensori di movimento e telecamere per mostrare cosa c’è dietro le porte, fornendo informazioni su prodotti, prezzi, offerte e soprattutto pubblicità a pagamento. È stato l'inizio di un incubo per Walgreens che, nel tentativo di rimuoverli (per pessima esperienza utente generata), l’ha portata a una complessa guerra legale per respingere una richiesta di danni a suo carico da 200 milioni di dollari.
🔗 Walgreens replaced its refrigerator doors with digitized ad-laden glass. It might become a $200 million debacle, Yahoo! Finance (da Fortune).
🔗 Walgreens Replaced Fridge Doors With Smart Screens. It’s Now a $200 Million Fiasco - Austin Carr, Bloomberg Businessweek (paywall).
“I display digitali avevano un netto vantaggio rispetto al vetro normale, almeno per il rivenditore: le pubblicità. Quando i sensori di prossimità rilevavano i passanti, le porte del frigorifero iniziavano a riprodurre brevi video che pubblicizzavano Doritos o invitavano i clienti a pagare con Apple Pay.
Questi pannelli frigoriferi connessi a Internet, sviluppati da una startup di Chicago, spesso sfarfallavano, si bloccavano o mostravano i prodotti sbagliati. Ogni tanto, prendevano fuoco. Come parte di un contratto decennale con la divisione delle entrate pubblicitarie di Walgreens , Cooler Screens aveva installato 10.000 porte intelligenti in centinaia di sedi statunitensi e pianificato di installarne altre 35.000”.
🔢 IL NUMERO DEL MESE
La dittatura dei franchise: 9 dei primi 10 film al box office globale del 2024 sono sequel, reboot o prequel.
Nessuno dei 15 film con i maggiori incassi del 2024 può essere definito totalmente originale, anche Wicked (entrato nella top 10) è comunque un adattamento da un musical del 2003 basato sui personaggi di un romanzo.
Secondo Bloomberg sarà più o meno la stessa cosa nel 2025: con i sequel di Avatar, Jurassic Park e Zootropolis, la seconda parte di Wicked, i reboot di Superman e Captain America e possibili nuovi episodi di Mission: Impossible, Fantastic Four. E poi Minecraft, che molti pronosticano come grande successo, un film ispirato a un videogioco.
L’Italia non fa eccezione tra i primi dieci incassi del 2024 nelle sale solo Povere Creature (tratto dall’omonimo romanzo) e Il ragazzo dai pantaloni rosa non facevano parte a franchise.
In generale lo scorso anno gli incassi al botteghino a livello mondiale sono diminuiti del 10%, il triplo del calo registrato negli Stati Uniti e Canada. L'Asia è stata responsabile della quota maggiore del deficit. Le vendite dei biglietti in Cina sono diminuite di oltre il 25%, mentre i ricavi in Giappone sono diminuiti del 18%.
Come è andato il box office italiano nel 2024? Sono stati incassati 493,9 milioni di euro per un numero di presenze pari a circa 69,7 milioni di biglietti venduti (facendo una semplice divisione: costo medio di un biglietto di 7 euro). Più o meno in linea con il 2023 (-0,4% incassi e -1,3% presenze) dicono da Anica/Cinetel.
📉 INFOGRAFICA (ORIGINALE) DEL MESE
🗞️ Quotidiani italiani: top 20 per diffusione in una singola provincia, confronto 2023 vs 2014.
Quali sono i quotidiani maggiormente diffusi in una singola provincia? ADS (la società che certifica vendite e diffusione dei giornali italiani) pubblica regolarmente i “dati territoriali” relativi alla sola diffusione per tutte le regioni e le singole province italiane.
Gli ultimi pubblicati sono relativi al 2023, mi è sembrato interessante realizzare questa infografiche dove vediamo le prime 20 testate quotidiane per diffusione (numero di copie nel giorno medio) in una singola provincia e fare il confronto con la medesima classifica di dieci anni prima, ovvero del 2014. Non ho considerato i giornali sportivi e nelle tabelle ho inserito anche il peso percentuale delle copie diffuse in quella provincia sul totale della diffusione che, ovviamente, varia molto dai quotidiani locali a quelli nazionali.
Il Corriere della Sera è al primo posto sia della top 20 del 2023 che del 2014, la diffusione su Milano e provincia, circa un quarto di quella totale al livello nazionale in entrambe le annualità, è però diminuita di oltre la metà (-54%).
Al secondo posto ha valore notare troviamo Dolomiten quotidiano in lingua tedesca: le sue quasi 29mila copie diffuse su Bolzano (99% della sue intera diffusione) superano quelle della Stampa diffuse su Torino, del Messaggero e Repubblica su Roma, quotidiani che invece nel 2014 precedevano la testata dell’Alto Adige.
A proposito di Repubblica la sua posizione nella top 20 scende dal 4° posto del 2014 al 19° del 2023, la diffusione su Roma è superata anche dal Corriere della Sera anche se solo di qualche centinaio di copie medie (ma è un sorpasso comunque significativo); le copie medie di Repubblica diffuse nella capitale sono passate da poco più di 50mila nel 2014 alle poco più di 10mila.
Da notare anche l’uscita dalla top 20 del Sole 24 Ore che nel 2014 diffondeva su Milano il 20% della sua distribuzione nazionale con oltre 36mila copie, ma sul quotidiano economico pesa molto la sua politica sugli abbonamenti digitali che hanno ridotto molto la sua distribuzione nelle edicole (vedi le puntate di questa newsletter su vendite quotidiani).
CHART, CHART, CHART!
👥 Profili: propongo assieme due infografiche, la prima estrapolata dalla relazione di Anica/Cinetel su stato cinema italiano realizzata da Vertigo e Ergo Research, l’altra sui dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi, perché mi ha molto colpito la differenza di età che emerge nei profili degli utenti di cinema e TV in Italia.
Nelle sale c’è una netta preponderanza degli under 24 (43%) contro il 22% degli over 50, nel salotto TV i dati indicano un’età media decisamente più elevata con, addirittura, per i tre canali principali nell’intero giorno compresa tra i 60 e i 66 anni.
⬇️ Traffico: Non è certo più una notizia il declino del traffico generato da Facebook verso i giornali, ma averne una quantificazione aggiornata è sempre utile, ecco allora gli ultimi dati, e relativa infografica, estratta dal recente report del Reuters Institute su dati Chartbeat: il traffico aggregato di Facebook verso le proprietà di notizie e media è diminuito di due terzi (67%) negli ultimi due anni e il traffico da X è diminuito della metà (50%).
👓 DA LEGGERE SU SUBSTACK
◆ Fare a pezzi un editore. Le newsletter di
sono sempre un punto di riferimento e una lettura obbligata, in questa puntata si parla di aggregazione e disaggregazione in campo editoriale, quindi un tema particolarmente affine a #Mediastorm e, in aggiunta, ci trovate l’immagine del processo bundling/unbundling più poetica che mi sia mai capitato di leggere.◆ La guerra dell’attenzione è finita, ecco chi ha vinto. I soldi non sono più il punto di partenza, ma una conseguenza. A dirigere l’orchestra non è più chi ha il budget, ma chi sa catturare l’attenzione del pubblico: performer, artisti e soprattutto creator. Il 2024 è finito dimostrando come, anche in Italia, la comunicazione e l’intrattenimento seguono nuove regole,
nella sua Scolling Infinito.◆ Come vendere un libro in Italia, la newsletter Esuli su un certo tipo di marketing, talkshow e vetrine di librerie .
◆ La regola del 90-9-1 con l’invasione di influencer (quelli in carne ed ossa), il mercato è ormai saturo di volti intercambiabili e contenuti omologati, per questo il fenomeno degli influencer virtuali ha un potenziale che sembra ancora largamente sottovalutato,
su .È davvero tutto per questo numero, grazie per aver letto fino a qui. Alla prossima puntata.
Lelio.