#Mediastorm - Rassegna Agosto/Settembre 2024
Cose importanti da sapere, numeri notevoli, articoli da leggere, infografiche fondamentali sul mondo dei media
Benvenuta, benvenuto, io sono Lelio Simi e questo è un numero di #Mediastorm in formato “Rassegna” dove raggruppo, a chiusura di ogni mese: notizie, numeri e dati, consigli di lettura, infografiche e, insomma, le cose importanti da sapere, secondo me, del mese appena trascorso sui temi all’intersezione tra media, economia, tecnologia e giornalismo. Ah, se non lo sei già, puoi iscriverti a questa newsletter da qui:
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📌 IN EVIDENZA
Sempre più americani utilizzano TikTok come fonte di notizie (e sempre meno sostengono la necessità di vietarla).
Secondo Pew Research in soli quattro anni la quota di adulti che affermano informarsi regolarmente su TikTok è aumentata di circa cinque volte, passando dal 3% nel 2020 al 17% nel 2024. Una quota che raggiunge il 39% tra i giovani sotto i 30 anni.
✔ Perché è importante: questi dati, pubblicati a metà settembre, giungono poco dopo l'udienza che ByteDance (la casa madre di TikTok) ha sostenuto davanti a tre giudici federali della corte d'appello degli Stati Uniti per impedire il ban o lo smembramento dell’azienda nel territorio degli Stati Uniti. La sensazione generale è che l'udienza sia andata piuttosto male per il colosso cinese: Bloomberg Intelligence nelle sue valutazioni ha ridotto dal 70% al 30% le possibilità per l’azienda di evitare il divieto.
✔ Un dettaglio importante: sì però, secondo un sondaggio recente del Pew Research Center il sostegno dei cittadini al blocco dell’app è in netto declino: solo il 32% degli americani lo sostiene oggi, rispetto al 50% del marzo 2023,
✔ Nel frattempo Amazon ha recentemente stretto una partnership per vendere i suoi prodotti direttamente tramite di TikTok, un segno che le grandi aziende stanno la vorando con l’app sul lungo termine, ed è facile notare come i candidati alle presidenziali di novembre stiano facendo largo uso dell’app per promuovere le rispettive campagne nonostante le posizioni contro l’app espresse in passato da Trump da una parte e, dall’atra, il sostegno al ban dell’attuale governo.
✔ In conclusione: quindi cosa succederà il prossimo 19 gennaio? La scadenza fissata per la sentenza potrebbe ancora essere posticipata di 90 giorni nel caso si dimostri che una vendita è effettivamente in corso (estremamente improbabile), oppure una qualche azione legale potrebbe causare un ulteriore ritardo, ma queste potranno essere al massimo le ultime “cartucce” da sparare, poi una decisione che si preannuncia storica, in un verso o nell'altro, sarà presa.
(Fonti e approfondimenti ⟶ More Americans – especially young adults – are regularly getting news on TikTok + tre articoli della giornalista di Bloomberg Alicia Clanton: TikTok’s Possible Ban Is Losing American Support, Survey Finds / TikTok Is Becoming a Popular News Source for American Adults / TikTok Ban Moves Closer to Reality While App’s Users Ignore the Obvious + un recap di AGI Perché gli Usa vogliono bannare TikTok e come sarà internet senza).
Onlyfans è la piattaforma che condivide la quota maggiore dei ricavi con i creatori digitali
L’analista dei media Matthew Ball ha pubblicato una approfondita analisi dei conti economici di Onlyfans che ha valore leggere per intero ne riporto qui solo alcuni passaggi:
nel 2024, OnlyFans ha generato 6,3 miliardi di dollari di ricavi lordi, in aumento rispetto ai 300 milioni di cinque anni prima, i ricavi nell'anno fiscale 2023 sono cresciuti del 19%
Sebbene OnlyFans si basi sugli abbonamenti, oltre il 60% della spesa dei consumatori avviene oggi tramite transazioni i cui ricavi sono aumentati del 70% (+1,6 miliardi di dollari), rappresentando l'88% della crescita totale.
Un motivo del successo di OnlyFans è il suo alto tasso di condivisione dei ricavi: l'80%.
Per dare un termine di paragone, YouTube ha distribuito più di 10 miliardi di dollari ai creatori l'anno scorso, il doppio di OnlyFans, sebbene i ricavi della divisione video di Alphabet/Google siano superiori quattro volte e mezzo quelli di OnlyFans.
🧮 DATI NOTEVOLI
Conti economici media company italiane/I, Chora Media: nel 2023 ricavi per 4,37 milioni di euro (3,82 milioni nel 2022) ma perdite per 3,16 milioni (1,84 milioni nel 2022) che complessivamente fanno un -7,6 milioni di euro negli ultimi tre anni (Fonte: Italia Oggi).
Conti economici media company italiane/II, Manzoni: nel 2023 la concessionaria pubblicitaria del gruppo GEDI ha fatturato per 50,3 milioni di euro (in calo rispetto ai 52,7 milioni del 2022). Il conto economico complessivo è stato negativo per 12,13 milioni di euro, un passivo in aumento rispetto ai -6,67 milioni del 2022 (fonte La Repubblica, agosto 2024).
[Nota a margine: La domanda che, ingenuamente, mi viene spontanea leggendo questi dati — e di altre concessionarie di holding editoriali— è: che senso ha per un editore raccogliere pubblicità se nel farlo i costi superano, e di molto, i ricavi? (torno su questo tema in una prossima puntata)].Conti economici/III, Internazionale: nel 2023 i ricavi da attività editoriale sono stati di 8,83 milioni di euro (nel 2022 erano stati 9,12 milioni), la maggior parte (75%) dovuti alla vendita copie 6,64 milioni di euro (nel 2022 erano stati 7,022 milioni) e per 14% ai ricavi pubblicitari: 1,19 milioni; i ricavi dall'online sono stati di 857mila euro per la maggior dovuti agli abbonamenti digitali: 683mila euro (fonte: Internazionale).
Facebook ha accumulato un totale di 2,8 miliardi di dollari di multe nella Ue da quando è entrato in vigore il GDPR nel 2018 (il conto lo ha fatto Semafor). L'ultima sanzione è da 101,5 milioni di dollari (91 milioni di euro) per violazione delle norme sulla privacy a causa dell'archiviazione impropria delle password degli utenti.
I ricavi settore editoria del Gruppo Editoriale Il Fatto sono stati nel primo semestre del 2024 di 12,2 milioni di euro (+8.5% sul 2023) così suddivisi: 7,12 milioni da ricavi vendita edicola del Fatto Quotidiano e 155mila euro quelli del settimanale Millenium, le vendite (edicola+libreria) dei libri Paper First hanno generato 1,46 milioni di euro mentre abbonamenti prodotti editoriali e contenuti digitali 3,46 milioni di euro. I ricavi complessivi sono stati di 15,46 milioni per un risultato netto negativo di 1,13 milioni di euro (fonte relazione semestrale SeiF).
Il New York Times ha aggiunto circa 300mila nuovi abbonati digitali nel secondo trimestre dell'anno raggiungendo i 10,8 milioni di abbonati totali, di cui 10,2 milioni sono abbonati digitali (l'obiettivo dichiarato è di 15 milioni di abbonati entro la fine del 2027). I ricavi complessivi sono aumentati del 5,8%, a 625,1 milioni di dollari, rispetto allo stesso periodo del 2023 (fonte: New York Times).
Qual è il numero totale di canali YouTube? 113,9 milioni nel 2023. Solo il 4,4% dei 2,6 miliardi di utenti YouTube attivi ha creato un proprio canale YouTube, di questi canali solo 28,4 milioni (il 25%) supera i 100 iscritti (fonte Tim Queen).
Sony Music è in trattative avanzate per acquistare i diritti della musica registrata dai Pink Floyd per circa 500 milioni di dollari. Il potenziale accordo — sostiene il Financial Times — dimostra che c'è ancora un notevole interesse nell'acquistare i diritti musicali di artisti noti, i cui successi rimangono popolari tra le nuove generazioni grazie ai servizi di streaming e al loro utilizzo in TV e nei film. A luglio, il gruppo di private equity Apollo ha investito 700 milioni di dollari per aiutare Sony a finanziare le acquisizioni musicali.
OpenAI in trattative per un round di finanziamento che la valuta oltre i 100 miliardi di dollari- Thrive Capital e Microsoft sono tra gli investitori che hanno investito diversi miliardi di dollari nel produttore di ChatGPT (via Wall Street Journal).
I ricavi di Telegram: nel 2023: 342 milioni di dollari di fatturato, la perdita netta è di 173 milioni di dollari con 2,4 miliardi di dollari di debito in scadenza nel 2026 (fonte: Financial Times via Newsletter Benedict Evans).
Microsoft sta licenziando, ancora: circa 650 dipendenti nella sua divisione gaming. Questi tagli arrivano mesi dopo che Microsoft ha licenziato 1.900 dipendenti di Activision Blizzard e Xbox. Microsoft ha completato l’acquisizione di Activision Blizzard per 68,7 miliardi di dollari l’ottobre scorso, dopo mesi di battaglie con le autorità di regolamentazione nel Regno Unito e negli Stati Uniti (via The Verge).
📉 L’INFOGRAFICA (ORIGINALE) DEL MESE
🗞️ Lettori quotidiani italiani: il peso sul totale degli over 55 è oggi del 51% nel 2014 era il 40% secondo il secondo dei tre aggiornamenti dell’anno di Audicom/Audipress sul lettorato dei giornali italiani; nell’infografica che ho realizzato l’evoluzione del lettorato (carta e/o replica digitale) in valori assoluti (x .000) e, appunto, in percentuale sul totale tra 2014 e 2024.◆
📉 CHART, CHART, CHART!
📰 I ricavi diffusionali dei giornali a livello globale
A livello globale sono diminuiti del 2,2% nel 2023 e la previsione è che nel 2024 questa flessione si ripeterà sui medesimi livelli. Gli abbonamenti digitali a pagamento e altre forme ricavi diretti dai lettori continuano a essere un obiettivo importante per molti editori in tutto il mondo. Nel 2023, i ricavi da diffusione digitale (abbonamenti) sono cresciuti dell'8,4% su base annua, migliorando rispetto al 7% rispetto al 2022. PwC prevede una crescita simile per il 2024, pari al 7% (fonte: WAN-IFRA World Press Trends Outlook 2023-2024). ◆
📱 Il consumo di notizie online ha superato quello della TV nel Regno Unito.
La stragrande maggioranza (96%) degli adulti del Regno Unito guarda, ascolta o legge notizie in qualche forma. Nel 2024 si stima che sette adulti britannici su dieci (71%) avranno consumato notizie attraverso fonti online, superando la televisione (70%). I social media sono una componente significativa con oltre la metà degli over 16 britannici (52%) che li utilizza come fonte di notizie. Non c’è stato il previsto rallentamento del declino dei giornali: i dati mostrano una significativa riduzione del loro consumo come fonti di notizie sia in formato cartaceo sia digitale (fonte: Ofcom-News consumption in the UK: 2024 ). ◆
🤐 La mappa delle violazione alla libertà di stampa nell’Unione Europea (in Italia il numero più alto di segnalazioni nei primi sei mesi del 2024).
Il nuovo Rapporto di Mapping Media Freedon ha rilevato 756 violazioni della libertà dei media registrate dai partner del MFRR nella prima metà del 2024. Queste violazioni hanno riguardato 1.212 persone o organizzazioni legate ai media. 474 di queste segnalazioni sono state registrate negli Stati membri dell'UE, mentre 282 hanno avuto luogo nei Paesi candidati. In Italia sono state 96 qui la lista di ognuna di queste. ◆
📮 LETTERE
Dopo la pubblicazione dello scorso numero di #Mediastorm dedicato alle vendite dei quotidiani italiani ho ricevuto questa lettera con molti spunti interessanti da parte del presidente della provincia di Milano del sindacato degli edicolanti che pubblico molto volentieri.
Mi permetto solo di esprimere uno spunto per una riflessione in quanto “fate”, come giornalisti di settore, sempre analisi sui dati ADS nella valutazione del mondo editoriale senza tenere però conto, a mio parere, di alcuni aspetti.
L’editoria italiana non è composta dalle testate certificate ADS ma di molto molto altro che non ha nessun interesse ad essere certificato perché…fatturano veramente.ADS nasce, ed è tutt’ora, un’autocertificazione espressa nella maniera più primitiva possibile dagli editori che compongono l’ente certificatore. Hanno avuto il loro boom nel momento di crollo diffusionale antecedente gli anni 2000, per offrire un valore inesistente nelle diffusioni ed attribuire un valore economico. Le vendite in blocco sono sempre state un evidenza scellerata e mai analizzata in maniera oggettiva dal giornalismo ma….altro vorrei dire perché questo aspetto è noto sicuramente anche a lei.
I maggiori editori italiani per fatturato, e che nemmeno sanno cos’è la crisi dell’editoria non sono certificati. Il secondo e terzo editore d’Italia, per fatturato sono aziende specializzate nei prodotti per i più piccoli. Il primo settimanale d’Italia, per copie vendute, è sempre stata la “Settimana Enigmistica”, riviste note, importanti e certificate non si sono mai avvicinati a certi fatturati o diffusioni.
Quando “Quattroruote” primo mensile d’Italia diffondeva 400 mila copie, un poco noto mensile vendeva tre volte tante ed è ancora la testata più vendita e terzo editore d’Italia (primo RCS). Potrei parlare delle ben note figurine Panini, prodotto editoriale a tutti gli effetti, che sviluppa fatturato e cresce o del boom attuale del fumetto manga, che è al centro di un fenomeno che abbraccia un target molto ampio e genera fatturati importanti.
Esempio lampante è Mondadori Duomo Milano che non ha messo i quotidiani o nessun tipo di periodico ma ha dedicato quasi un piano intero al fumetto.
Dal mio punto di vista, e non solo, se si parlasse di editoria si dovrebbe fare in senso ampio. I titoli ADS sono una lista di cadaveri che si stanno spegnendo da un ventennio ma l’editoria è ben altro. Continuare a raccontare la crisi editoriale analizzando dei malati terminali non fa bene all’industria editoriale. A Milano sono in distribuzione, certificati 3400 titoli, quanti sono quelli ADS?
La ringrazio del suo tempo se avrà avuto la pazienza di leggermi e le auguro un buon lavoro.
Alessandro Rosa, Presidente SNAG provincia di Milano.
Grazie Alessandro, una piccola precisazione: quando analizzo come nello scorso numero della newsletter i dati di vendita dei quotidiani preciso sempre che, appunto, di industria dei quotidiani sto parlando e lo faccio perché sono (sono stati?) l’asse portante del sistema economico delle notizie e del giornalismo.
Ma è vero che noi giornalisti, anche quelli che, come me, si sono specializzati nell'analisi dei media, tendiamo a sottovalutare tutto quello che nell'editoria da edicola non sono quotidiani e settimanali di notizie.
Su limiti della certificazione ADS sono d'accordo, ma se si devono analizzare dei dati quelli sono gli unici (certificati) e, in Italia, chi non si certifica molto difficilmente diffonde i propri dati in maniera regolare, completa e trasparente.
Lelio
«La parte rumorosa di Hollywood odia l'intelligenza artificiale generativa, quella silenziosa le sta correndo incontro».
— Benedict Evans commentando l’accordo tra Runway e Lionsgate per “esplorare l'uso dell'intelligenza artificiale nella produzione cinematografica” —
👓 ARTICOLI NOTEVOLI
⭐Il pezzone del mese
La Disney? Una fossa dei serpenti. Lotte di potere, intrighi e colpi di scena degni di una serie TV per ottenere il controllo della più grande media company al mondo: il pezzone del mese è il dettagliatissimo e lunghissimo reportage il New York Times (54 minuti tempo di lettura) dove viene ricostruito tutto quello che ha portato Bob Iger, lo storico CEO della Disney, a riprendersi la poltrona di comando estromettendo Bob Chapek, il dirigente che lui stesso aveva scelto come suo successore: “Poche altre faide tra alti dirigenti hanno mai raggiunto un tale livello di intensità e di rancore come quella tra Iger e Chapek”: James B. Stewart, The Palace Coup at the Magic Kingdom, New York Times.
◆ Uno sterminato abbonamento. Ormai ogni aspetto della nostra esistenza sembra richiedere un abbonamento, da ciò che guardiamo in TV al cibo che consumiamo (Gianluca Diegoli, Link Idee per la TV).
◆ Dino Buzzati ha inventato OpenAI. Un racconto del 1960 in cui già ci sono la voce femminile di Scarlett Johansson nel film Her, i timori della superintelligenza e la tremenda umanità di chi vuole governare il mondo (Diego Viarengo, Siamomine).
◆ Ascoltatori radiofonici: una razza in via di estinzione? I cittadini europei ascoltano ogni giorno la radio per 2 ore e 13 minuti in media. Ottimo? Sì, ma fino a un certo punto: cinque anni fa erano ben 18 minuti in più. Il costante calo del tempo di ascolto non è l’unico dato che sembra indicare possibili orizzonti foschi (Marta Blumi Tripodi, Rockol).
◆ La televisione e la metamorfosi del palinsesto Non guardiamo più la televisione come una volta. Ce lo ripetiamo spesso, contribuendo a costruire un solido luogo comune, ma fatichiamo talvolta a comprendere le ragioni di quello che sta accadendo davvero al “piccolo schermo” (Pasquale Palmieri, Nazione Indiana).
👓 DA LEGGERE SU SUBSTACK
◆ Temptation Angela - analisi della notizia perfetta per indignarci d'estate Niente ci piace come l'idea di poter difendere la cultura senza non dover fare più di tanto e prendercela col trash, che è sempre quello degli altri - HeavyMedia di
.◆ La nuova era dei podcast - L’audio si è trasformato in video, e gli autori sono diventati creator - Scrolling Infinito di
.◆ Il cinema italiano nel 2023 - I film prodotti continuano a essere tanti, troppi, con il numero record di titoli fiction ammissibili (e 100% italiani) che sono 156 (erano 147 nel 2022) e i documentari che eguagliano il record dell'anno scorso (106) - The Big Pitcure di Robert Bernocchi.
◆ The Guardian: alti e bassi. Alcune considerazioni su uno dei migliori giornali d'Europa - Attention as Art di
.◆ Come salvare le idee dal mercato. La crisi dei modelli di business tradizionali di editoria, nei giornali come nei libri, è un problema democratico. E servono soluzioni creative -
su Appunti la newsletter di .È davvero tutto per questo numero, grazie per aver letto fino a qui. Alla prossima puntata.
Lelio.
Interessante il punto di vista degli edicolanti, anche perché spesso viene da pensare all'edicola come dispenser di giochini e altri prodotti ormai lontani dall'editoria tradizionale e cartacea. E invece ci sono ancora numeri interessanti per alcuni prodotti.
Per Chora Media: quanto ha inciso l'acquisizione di Will? Credo nei prossimi anni si capirà meglio come stanno realmente le cose da quelle parti.