#Mediastorm/Rassegna - febbraio 2024
Cose da leggere, notizie, infografiche e numeri notevoli di questo mese
Benvenuta, benvenuto, sono Lelio Simi questo è un numero speciale di #Mediastorm: visto che da un po’ non pubblico più le rubriche abituali dove segnalavo articoli, notizie, infografiche e consigliavo letture ho pensato di fare questa “Rassegna” dove le raggruppo a chiusura di ogni mese. Una puntata speciale che si aggiungerà alle uscite abituali della newsletter. Ah, se non lo sei già, puoi iscriverti da qui:
Se hai suggerimenti, domande o segnalazioni da farmi puoi scrivermi a questa email leliosimi@substack.com, oppure se quello che ho scritto ti suggerisce delle riflessioni che vuoi condividere, oltre che con me, anche con gli altri lettori puoi usare direttamente la sezione commenti, sarò felice di risponderti. Se invece vuoi consultare le altre puntate di questa newsletter pubblicate puoi farlo da qui ► Archivio #Mediastorm.
📌 DUE COSE DA SAPERE
Secondo un recente studio del Reuters Institute a fine 2023 circa la metà (il 48%) dei siti di notizie più utilizzati in dieci paesi stavano bloccando i crawler di OpenAI. Un numero minore, il 24%, stava bloccando anche quelli di AI di Google.
✔ Perché è importante: Si sta parlando molto delle possibili conseguenze dei sistemi di intelligenza artificiale generativa sulla qualità giornalismo, sul suo modello economico e sulla legittimità del loro operato (il New York Times ha deciso di intentare causa a OpenAI in merito al copyright), ma va ricordato che i siti web possono scegliere di bloccare i crawler utilizzati per estrarre dati dai siti web per addestrare i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
Secondo questo studio (una “prima istantanea”, dicono dal Reuters Institute) sono in gran parte le testate tradizionali e gli editori con una portata più ampia a bloccare i crawler. Se questa strategia si confermerà, avverte il Reuters “i modelli LLM più recenti avranno meno probabilità di essere formati sulle notizie prodotte dagli editori. La cosa potrebbe avere conseguenze sia sulla qualità che sulla pertinenza dei risultati dell’AI quando si tratta di notizie" (per approfondire ⟶ Reuters Institute).Walmart ha acquisito il produttore di smart TV Vizio per 2,3 miliardi di dollari, un’operazione che ha come principale obiettivo quello di incrementare l’attività pubblicitaria del colosso della vendita al dettaglio. L'offerta di Walmart valorizza la piattaforma Vizio con un premio del 20,7% rispetto alla sua ultima chiusura a 9,53 dollari per azione.
Il New York Times sta reclutando partner per testare nuove soluzioni di targeting pubblicitario utilizzando l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) a partire dal prossimo trimestre
✔Perché è importante: Walmart per molto tempo è stata vista come il “dinosauro” destinato ad arrendersi all’ascesa inarrestabile del digitale e in particolare di Amazon, ma ormai da qualche anno è scesa sullo stesso campo di battaglia adottando strategie aggressive anche in campo digitale.
La pubblicità è un’attività con margini più elevati per Walmart rispetto alle vendite di generi alimentari, tanto da vedere per il prossimo futuro maggiori profitti dalla vendita di spazi pubblicitari rispetto alle vendite fisiche. Walmart è già uno dei maggiori rivenditori di televisori Vizio, ma possedere la società permette di ottenere dati dal sistema operativo delle smart TV, ed espandere le sue capacità di targeting pubblicitario. (per approfondire ⟶ Axios, WSJ, La Stampa).✔Nel frattempo (a corollario di queste due notizie): Il New York Times sta reclutando partner per testare nuove soluzioni di targeting pubblicitario utilizzando l’intelligenza artificiale generativa a partire dal prossimo trimestre (secondo quanto riportato da Axios)
🧮 NUMERI E DATI NOTEVOLI DEL MESE
Il Super Bowl 2024 (l’evento televisivo e pubblicitario dell’anno negli Stati Uniti) ha registrato una media di 123,4 milioni di spettatori (tra TV e piattaforme streaming) con un incremento del 7% rispetto alla finale NFL dello scorso anno, diventando così la trasmissione più vista di sempre negli Stati Uniti (via Time).
L’evento televisivo e pubblicitario dell’anno in Italia, il Festival di Sanremo, ha secondo stime EY, avuto un valore totale di 205 milioni di euro, di cui 77 milioni di valore aggiunto, in crescita di circa 6 milioni rispetto alla precedente edizione, principalmente per effetto di una maggiore raccolta pubblicitaria. Dei 205 milioni complessivi, circa 125 milioni sono dovuti agli impatti indiretti (via Il Sole 24 ore).
La Turchia è diventata il terzo più grande esportatore di serie televisive al mondo, dietro agli Stati Uniti e Gran Bretagna. Secondo l’agenzia di analisi dati Parrot Analytics, tra il 2020 e il 2023 la domanda globale di spettacoli turchi è cresciuta del 184%, rispetto al 73% delle produzioni coreane. L’anno scorso i tre maggiori importatori di nuovi spettacoli turchi erano Spagna, Arabia Saudita ed Egitto. Si stima che le esportazioni televisive della Turchia abbiano guadagnato 600 milioni di dollari nel 2022 (via The Economist).
OpenAI è sulla buona strada per raggiungere il traguardo dei 2 miliardi di dollari di ricavi ha scritto il Financial Times.
OnlyFans ha pagato oltre 15 miliardi di dollari ai creatori digitali da quando è stato lanciato, ha affermato il CEO della piattaforma Keily Blair al Financial Times.
Substack ha annunciato di avere 3 milioni di abbonati paganti alle proprie newsletter. Sono tanti o pochi? Secondo dati forniti dalla stessa piattaforma sono in netto aumento visto che erano 2 milioni lo scorso anno e 1 milione nel 2021; ma fatti due semplici conti c’è che afferma che il tutto corrisponderebbe a 30-40 milioni di dollari di entrate nette a regime (Fonte Axios e Benedict Evans newsletter).
YouTube TV ha superato gli 8 milioni di abbonati, il CEO Neal Mohan afferma inoltre che più di 3 milioni di canali ora ricevono una quota di entrate pubblicitarie, per un totale di 1 miliardo di ore viste in TV ogni giorno. YouTube TV quindi sembra destinato a diventare il più grande canale di distribuzione abbonamenti a pay-TV degli Stati Uniti (fonte: Variety)
Instagram Threads ha superato i 130 milioni di utenti attivi mensili, ha annunciato Mark Zuckerberg durante gli utili del quarto trimestre di Meta.
Le azioni di Microsoft sono aumentate di oltre il 1.000% da quando Nadella ne ha preso la guida nel 2014, il fondo S&P 500 nel medesimo periodo è cresciuto del 185%. Microsoft ha raggiunto un valore di capitalizzazione di 3 mila miliardi di dollari ad inizio febbraio mentendolo fino al momento di pubblicare questa newsletter, il 28 febbraio il suo valore è stato di 3,02 mila miliardi (fonte: Quartz).
Le case discografiche affermano di essere pagate meno da TikTok (la sua casa madre ByteDance ha una capitalizzazione di circa 300 miliardi di dollari) rispetto a Peloton, la società tecnologica di macchine per fitness “connesse” che ha una capitalizzazione di mercato inferiore a 2 miliardi di dollari (fonte: Music Business Worldwide).
Circa metà dei 9 miliardi di dollari versati da Spotify all’industria della musica registrata è andata nelle casse di etichette slegate dal circuito delle multinazionali: a rivelarlo è stato lo stesso servizio di streaming audio, un nuovo record la quota sul totale dei ricavi "girati" alle indie da Spotify, che mai prima d’ora si era avvicinata alla metà del totale. Tuttavia, come le big three possano non essere del tutto estranee a questa “metà” dei ricavi: nel calcolo sono stati incluse anche le realtà discografiche indipendenti “appoggiate” alle divisioni dedicati ai servizi delle major, ovvero Virgin Music Label & Artist Services di Universal Music, The Orchard di Sony Music e ADA di Warner Music (fonte: Rockol).
BuzzFeed ha annunciato la vendita della piattaforma multimediale Complex per 108,6 milioni di dollari, per l’acquisizione della quale aveva pagato quasi il triplo: 300 milioni di dollari nel 2021.
👓 ARTICOLI NOTEVOLI
I giornali sono preparati all’evento che potrebbe decidere la loro estinzione? “La pubblicità scarseggia, il traffico da motori di ricerca e social sta morendo e i lettori sono esauriti. Il futuro richiederà un ripensamento radicale del rapporto della stampa con il suo pubblico. I modelli di business che sosterranno il giornalismo in futuro non saranno perfetti. Lasceranno fuori le persone che hanno più bisogno di notizie di buona qualità. Probabilmente si rivolgeranno agli uomini più anziani e più ricchi che (per ora) costituiscono la fascia demografica che ha maggiori probabilità di pagare per le notizie. Ma ci saranno anche nuove generazioni di giornalisti disposte a tuffarsi in un settore instabile perché convinte che spiegare il mondo che li circonda valga la pena di fare un mestiere non particolarmente remunerativo” (il “pezzone” del mese è, inevitabilmente, questo lungo articolo — tempo lettura stimato: 17 minuti — del New Yorker che riflette sullo stato dei giornali e dei giornalisti in un momento di ulteriori grandi minacce per il loro sistema economico e la loro credibilità).
Cosa sta facendo GEDI col digitale Il gruppo editoriale di Repubblica e Stampa è accusato di scarsa visione sulle sue testate tradizionali, ma intanto si sta muovendo molto sulle acquisizioni di siti “verticali” (Il Post, tempo lettura: 12 minuti, dentro a questo ottimo approfondimento ci trovate anche qualche mia considerazione).
Il ventenne Facebook voleva essere una superapp e non ci è riuscito. A vent’anni dalla sua nascita il social network che ha provato a essere tutto è uno spazio sempre meno abitato dai giovani. Ma questo non vuol dire che sia morto (Domani tempo lettura: 8 minuti)
Come sta andando Will Media. Il più seguito progetto italiano di divulgazione giornalistica su Instagram ha quattro anni e già qualche cambiamento sostanzioso (Il Post, tempo lettura: 15 minuti).
40 anni fa, questa pubblicità cambiò per sempre il Super Bowl (New York Times, tempo lettura: 8 minuti).
📪 NEWSLETTER (IN ITALIANO) DEL MESE
Effetto Sora sull'informazione, come adattarsi all’ondata di contenuti sintetici sempre più realistici -
diIl segno del morso, cosa cambia con Sora, e perché dovremo rimodellare nuovamente la cultura e l'economia di Internet
diLa frammentazione dei media, c’è un grande cambiamento sullo sfondo in questo anno: l’ascesa dei “micro-media” e lo scontro tra microcultura e macrocultura - Alieno gentile di
L’uomo che inventò il verde, la storia di un pubblicitario e delle sue campagne sociali e ambientaliste che risuonano ancora oggi -
di
📊 CHART, CHART, CHART!
🎞️ Secondo i primi risultati dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, nel 2023 l’affluenza al cinema in tutta Europa è salita a circa 859 milioni di spettatori (nel contesto di questo rapporto per Europa si intendono gli Stati membri del Consiglio d’Europa, ad eccezione dell’Azerbaigian). Un aumento positivo su base annua del 18,1%, che corrisponde a 131,8 milioni di biglietti staccati in più rispetto al 2022.
Questi dati sono ancora inferiori alla media pre-pandemica di 1,11 miliardi di ingressi annui osservata tra il 2017 e il 2019 (-22,9%). Allo stesso modo, all’interno dell’Unione Europea e del Regno Unito (UE27+Regno Unito), gli ingressi sono cresciuti a circa 784,7 milioni nel 2023, segnando un aumento di 128,9 milioni di biglietti rispetto all’anno precedente, pari a un + 19,7% su base annua (ma in calo del 20,1% rispetto alle medie pre-pandemia).
📺 La Top10 dei canali TV italiani per numero spettatori (total audience) dopo 24 settimane dall’inizio della stagione televisiva 2023-2024, riferito al giorno medio e alla prima serata, secondo elaborazioni Studio Frasi su dati Auditel (via account LinkedIn Studio Frasi).
📺 L’ascesa dei “Serial Churner”, ovvero coloro che hanno effettuato più di 3 annullamenti di un servizio SVOD Premium negli ultimi due anni (il churn rate è il tasso di abbandono), secondo definizione dell’agenzia Antenna.
Tra i 123,8 milioni di utenti che hanno effettuano transazioni con Premium SVOD negli Stati Uniti, circa 7 milioni rientrano nella categoria “serial churner” nel 2023, il 23% degli abbonati, in aumento rispetto al 17% dell’anno scorso e al 3% nel 2019.
Il tutto sembra dimostrare che nei mercati più evoluti l’abitudine ad alternare uno (o più) abbonamenti con iscrizioni e disiscrizioni sta diventando un comportamento sempre più utilizzato.
👋 PRIMA DI SALUTARCI…
📱 Soltanto una piccola parte di utenti è responsabile della maggior parte della produzione dei contenuti TikTok.
Circa la metà (52%) degli adulti statunitensi su TikTok non ha mai pubblicato un video sulla piattaforma. E soltanto una minoranza di utenti è la responsabile della stragrande maggioranza dei contenuti. Il 25% degli utenti adulti più attivi su TikTok produce il 98% di tutti i video resi pubblici sulla piattaforma.
► How U.S. Adults Use TikTok, Pew Research Center.
#Mediastorm è anche il titolo del mio libro edito da Hoepli nella collana Tracce, qui la sua scheda, Lo puoi trovare in libreria oltre che sui principali store online → Hoepli, Amazon, Bookdealer, Ibs, Feltrinelli, Mondadori.
È davvero tutto per questo numero, grazie per aver letto fino a qui.
In questo periodo non riesco a rispettare la cadenza abituale di pubblicazione, me ne scuso e prometto di riprendere le vecchie abitudini al più presto. Alla prossima puntata.
Lelio.
A proposito degli utenti Substack paganti, di quei 3 milioni globali quanti ce ne saranno in Italia?
A occhio direi pochissimi. Siamo molto meno abituati a pagare per leggere, nonostante le tante newsletter di qualità che si pubblicano da queste parti.
Ma anche senza ritorni diretti, è sempre una bella avventura scriverne una.
Grazie per la citazione Lelio. La storia di Gossage è veramente affascinante.