#Mediastorm Rassegna-Dicembre 2024
Cose importanti da sapere, numeri notevoli, articoli e newsletter da leggere, infografiche fondamentali sul mondo dei media.
Benvenuta, benvenuto, io sono Lelio Simi e questo è il numero di #Mediastorm in formato “Rassegna” dove seleziono a chiusura di ogni mese: notizie, dati, consigli di lettura, infografiche e, insomma, le cose importanti da sapere, secondo me, del mese appena trascorso sui temi all’intersezione tra media, economia, tecnologia e giornalismo. Ah, se non lo sei già, puoi iscriverti a questa newsletter da qui:
Se poi hai suggerimenti, domande o segnalazioni da farmi puoi scrivermi a questa email leliosimi@substack.com, oppure se quello che ho scritto ti suggerisce delle riflessioni che vuoi condividere, oltre che con me, anche con gli altri lettori puoi usare direttamente la sezione commenti, sarò felice di risponderti. Se invece vuoi consultare le altre puntate di questa newsletter pubblicate puoi farlo da qui ► Archivio #Mediastorm.
📌 IN EVIDENZA
Il mercato pubblicitario ha raggiunto i mille miliardi di dollari
Il fatturato pubblicitario globale ha superato, per la prima volta, i 1.000 miliardi di dollari. La stima è di GroupM, l’aggregato di centri media della holding WPP, che valuta la crescita anno su anno del settore a livello globale al 9,5%.
✔ Perché è importante: il raggiungimento di questa “pietra miliare” non è solo simbolico, la crescita del settore a livello globale (per il prossimo anno si prevede un ulteriore +7,8%) avviene dopo che molti importanti soggetti nelle industrie dei media, che pensavano di poter fare a meno delle adv proponendo un modello economico alternativo alla pubblicità, hanno dovuto ricredersi ed entrare in questo mercato.
✔ In particolare: la crescita del settore è segnata sempre più dal dominio dei pure player digitali (le aziende che hanno come unica attività pubblicitaria quella digitale) i cui ricavi sono stimati a +12,4% a livello globale nel 2024 e rappresenteranno il 72,9% della pubblicità totale nel 2025..
✔ Sì, ma: tra i pure player emergono principalmente Google, Meta, ByteDance, Amazon e Alibaba che guadagneranno più della metà del totale in un mercato sempre più concentrato in poche big tech globali.
✔ Un dettaglio importante: in queste stime GroupM ha scelto di non considerare la pubblicità politica negli Stati Uniti, gli analisti l’hanno ritenuto un evento ciclico così importante da distorcere lo scenario generale. Nel 2024 questa voce ha avuto un valore di 15,1 miliardi di dollari, quasi un terzo in più rispetto all’anno delle elezioni presidenziali del 2020.
✔ Nel frattempo: a livello globale, i ricavi pubblicitari totali della stampa diminuiranno del 4,5% nel 2024 e di un ulteriore 3% nel 2025.
✔ Zoom sull’Italia: per quanto riguarda il nostro mercato, GroupM nonostante uno “scenario economico ancora caratterizzato da uno stato di complessità, una permacrisi, che non riesce a far emergere importanti segni di crescita” valuta comunque il mercato pubblicitario italiano nel 2024 a +5,8% per un valore di 11,7 miliardi di euro.
✔ Un’ultima cosa: anche un’altra importante società di investimenti pubblicitari MAGNA (gruppo IPG) ha pubblicato a dicembre le proprie stime sulla chiusura 2024 e le previsioni del 2025, sostanzialmente in linea con quelle di GroupM (ma leggermente più basse per il fatturato totale). Per MAGNA i ricavi pubblicitari globali dei proprietari dei media hanno raggiunto i 933 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 10%.
🗒️ SUL TACCUINO (APPUNTI SU NOTIZIE, QUESTIONI E TEMI DA SVILUPPARE)
🗒️ BuzzFeed vende Hot Ones per far fronte alla crisi
BuzzFeed ha annunciato di aver raggiunto un accordo per vendere la società dietro il popolare programma di interviste “Hot Ones” per 82,5 milioni di dollari. L’operazione, scrive il New York Times, si è resa necessaria per attenuare la crisi di liquidità che incombe sulla media company da mesi.
L’acquirente è un consorzio di investitori guidato da un’affiliata di Soros Fund Management che include il conduttore stesso di “Hot Ones”, Sean Evans, e Chris Schonberger, il fondatore di First We Feast, la società madre dello show. Anche Mythical Entertainment, la società di media creata dalle star di YouTube Rhett e Link, è un investitore.
Questo potrebbe essere uno dei migliori commenti sulla vicenda:
🗒️ Squid Game seconda stagione: numeri record ma le società coreane partner di Netflix crollano in Borsa
L’attesissima seconda stagione della serie TV ha raggiunto la vetta delle classifiche Netflix con oltre 68 milioni di visualizzazioni in 92 paesi. Si tratta della settimana di apertura più grande nella storia di Netflix .
La nuova stagione di Squid Game è già una delle 10 stagioni originali non in inglese più popolari nella storia di Netflix e passerà alla storia come una delle 10 più viste in qualsiasi lingua (fonte Bloomberg).
Eppure nonostante questi numeri il debutto della nuova stagione non è stato giudicato all’altezza delle aspettative dagli investitori finanziari. Il venerdì successivo il rilascio della serie su Netflix le azioni delle società sudcoreane collegate sono crollate in Borsa: Artist United, che distribuisce la serie (l’attore Lee Jung-jae, protagonista di Squid Game è il maggiore azionista), è crollata del 30%. Wysiwyg Studios, un altro investitore di Artist United, è scesa fino al 25%, mentre il titolo della Dexter Studios Co, un partner coreano di Netflix, ha subito una flessione del 24%.
Alla base del comportamento controintuitivo (almeno nelle apparenze) degli investitori finanziari c’è il fatto che Squid Game 2 ha ricevuto un’accoglienza più che tiepida dalla critica, cosa che fa temere che difficilmente possa eguagliare il lungo tempo di permanenza in cima alle classifiche che ha caratterizzato la prima stagione, una delle principali fattori che ne hanno decretato l’enorme successo globale.
🗒️ Ad Amazon ne sono convinti: l’uscita in sala rilancia lo streaming
Gli Amazon Studios hanno speso 250 milioni di dollari per realizzare “Red One”, un film d’azione comico per le feste. Poi la società ha spinto il film in più di 4.000 cinema, spendendo decine di milioni di dollari in più per commercializzarlo. Quindi, quando il film ha incassato solo circa 80 milioni di dollari al botteghino nazionale nelle ultime settimane (metà dei quali è andata ai gestori dei cinema), sembrava un investimento enorme andato terribilmente male.
Ma da Amazon hanno idee diverse. “Lo abbiamo fatto per una ragione molto specifica”, ha detto Courtenay Valenti, responsabile del settore cinematografico di Amazon Prime. E il motivo è questo: renderlo un successo in streaming (lo riporta il New York Times con una certa enfasi, personalmente visti questi numeri resto perplesso su tutta l’operazione).
🐢 LA STORIA (LONGFORM) DEL MESE
I giornali americani contro Spotify
🔗 Is There Any Escape from the Spotify Syndrome? Hua Hsu, The New Yorker, tempo lettura 16 minuti.
🔗 The Ghosts in the Machine, by Liz Pelly, Spotify’s plot against musicians, Liz Pelly, Harper’s Magazine, tempo lettura 26 minuti.
A dicembre a distanza di pochi giorni due testate come il New Yorker e Harper’s Magazine (quest’ultimo un’anticipazione del libro della giornalista Liz Pelly) hanno pubblicato due lunghi articoli contro Spotify. Nei due articoli non emerge sostanzialmente niente di veramente nuovo nelle pratiche del gigante tecnologico della musica, ma sono estremamente ricchi di informazioni e di testimonianze e retroscena.
L’attacco di queste due importanti testate avviene proprio in un momento di grandi trasformazioni della piattaforma e della sua promessa di risultare, finalmente, capace di generare utili di bilancio.
In particolare il saggio di Pelly punta il dito sul programma "Perfect Fit Content" (PFC) di Spotify che dà priorità alla musica meramente di “riempimento” e a basso costo nelle sue playlist. Una pratica, accusa l'autrice che svaluta la musica, erode le connessioni tra artista e fruitore e apre la strada a tracce generate dall'intelligenza artificiale.
“Prima era impossibile sapere quante volte ascoltavi la tua canzone preferita; ciò che contava era che avessi deciso di acquistarla per portarla a casa tua. Ciò che abbiamo ora è una visione distorta e senza attriti dell'arte, nella quale una canzone continua a essere ripetuta non perché è la nostra nuova preferita, ma perché è abbastanza piacevole da ignorarla”.
🔢 IL NUMERO DEL MESE
L’83,7% degli italiani si informa utilizzando lo smartphone.
Di questi, il 37,9% preferisce effettuare una ricerca mirata, il 28,2% invece consulta diverse fonti per disporre di un quadro completo e esaustivo, il 25,4% legge sullo smartphone interi articoli e solo il 13,2% si limita ai titoli.
Il 12,3% legge anche i commenti dei lettori e dei follower, il 12,1% guarda prevalentemente i video (è il pubblico più giovane: il 16,7% nella fascia tra i 14 e i 29 anni).
L’8,1% guarda solo le immagini (il 9,7% tra i giovani), il 5,2% commenta articoli e scrive post, il 4,6% li condivide, il 3,7% usa lo smartphone per informarsi ascoltando i podcast (fonte: 58° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese).
🧮 ALTRI DATI NOTEVOLI
La fruizione di podcast sulle TV è in aumento, YouTube in un post sul proprio blog dedicato ai dati della piattaforma sugli schermi televisivi, ha fatto sapere che gli spettatori hanno guardato oltre 400 milioni di ore di podcast al mese dallo schermo televisivo, precisando che le persone oggi “fruiscono i podcast in modo del tutto simile a come lo fanno con un talk show notturno”.
Disney ha superato i 5 miliardi di dollari di incassi al botteghino globale: è il primo studios a raggiungere questo traguardo dopo la pandemia. In base alle stime della stessa Walt Disney questa cifra a livello globale è stata esattamente di 5,06 miliardi di dollari. Di questi, 2,054 miliardi provengono dal Nord America e 3,006 miliardi dal botteghino internazionale (via Deadline).
TikTok Shop (lanciato negli Stati Uniti nel settembre del 2023) la divisione ecommerce della piattaforma cinese, ha dichiarato di aver incassato oltre 100 milioni di dollari nel mercato americano in vendite durante il Black Friday. La società di ricerche di mercato ecommerceDB prevede che TikTok Shop raddoppierà le vendite nel 2024, arrivando a 50 miliardi di dollari, ancora una frazione rispetto ai 757 miliardi di dollari attesi da Amazon ma TikTok sembra avere una politica molto aggressiva per sottrarre retailer al gigante americano (via Morning Brew).
Omnicom ha raggiunto un accordo per l’acquisizione del suo concorrente Interpublic per un valore di circa 13,25 miliardi di dollari. Se andrà in porto, come previsto nella seconda metà del 2025, il deal porterà alla nascita del più grande conglomerato pubblicitario al mondo.
📉 INFOGRAFICA (ORIGINALE) DEL MESE
🗞️ Corriere della Sera e Repubblica, dal 2014 al 2024 quanti lettori hanno pagato la copia che leggono e quanti no?

Dopo le due infografiche (che trovate qui e qui) dedicate a questo argomento su dati Audipress, chiudo —almeno per il momento— questo serie di infografiche relative ai lettori paganti e non dei quotidiani italiani estendendo il periodo di tempo dal 2014 al 2024 e concentrandomi (anche per ragioni di spazio) sulle due principali testate generaliste: Il Corriere della Sera e La Repubblica.
Dal grafico è facile notare, ma qui non c’è nessuna sorpresa, la flessione di lettori complessivi (-35% per il Corriere e -47% per Repubblica in questo arco di tempo), è molto interessante però notare l’evoluzione del rapporto tra lettori che hanno pagato la copia (personalmente o da un membro del nucleo familiare) e quelle non pagate.
Al Corriere questo rapporto era, nel 2014, di 61% (pagate) e 39% (non pagate) mentre nel 2024 diventa rispettivamente 75% vs. 25%. Per Repubblica si passa invece da 69% (pagate) vs 31% (non pagate) al medesimo 75% vs. 25%. Un netto aumento del peso percentuale di quelle pagate, quindi.
In termini assoluti però il numero di lettori paganti nel giorno medio (il riferimento è sempre: personalmente o da un membro nucleo familiare) sono passati al Corriere da 1,60 milioni del 2014 ai 1,27 milioni (-21%), mentre a Repubblica questo medesimo confronto è di 1,76 milioni contro 1,01 milioni (-43%).
ARTICOLI DA LEGGERE
Piccola storia del deragliamento del fandom. Di fatto, il fandom smette di essere una community e diventa un fenomeno performativo legato all’algoritmo, con le ship, le fanfiction e le ipotesi di complotti che si consumano nel giro di qualche stagione. La struttura dei fandom è profondamente influenzata dalla struttura delle piattaforme in cui nascono, oltre che dalla storia a cui si agganciano: entrambi ne determinano o la riuscita e prolificità o la tossicità [Laura Fontana su Link Idee per la TV].
Come l’editoria si sta adattando all’intelligenza artificiale. Per ora con cautela, mentre cominciano a esserci libri scritti da software venduti agli umani e libri scritti da umani venduti ai software [Pietro Minto su Il Post].
Non solo #BookTok: cosa c’è dietro alla nascita del #FilmTok. Su TikTok si è sviluppata una cultura cinematografica parallela, fatta di meme, montaggi emozionali e recensioni che durano meno di un minuto [Alice Avallone su be unsocial].
È ancora il momento di guardare i Soprano. Dopo 25 anni la serie di David Chase è ancora attuale, e non solo per i meme che ha prodotto [Alice Valeria Oliveri su Rivista Studio].
👓 DA LEGGERE (E ASCOLTARE) SU SUBSTACK
◆ 15 grafici per raccontare il 2024 - ottimo recap di
su .◆ La Teoria letteraria per robot di Dennis Yi Tenen - L’algoritmo diventa lettore e interprete del testo, ma bisogna stare attenti perché le macchine non leggono come noi, non cercano significati impliciti, concentrandosi invece su schemi, frequenze e modelli -
su LISP.◆ La fattoria degli umani - La crisi della tradizionale informazione imperniata sui tradizionali giornali di carta travolge anche una narrazione della realtà che si muoveva, anche con interpretazioni ferocemente opposte, entro una base informativa comune, condivisa -
, versione podcast, presenta e discute con l’autore il libro “La fattoria degli Umani” di Enrico Pedemonte.◆ La notte dei subscriber fantasma - A quanto pare chiunque abbia una newsletter qui su Substack ha sperimentato il fenomeno delle iscrizioni false, che però desta seri dubbi esistenziali, scrive
su Bianca.◆ Cosa sarà? - Un’ottima sintesi a cura di
nella sua delle previsioni sul futuro del giornalismo nel 2025 raccolte dal Nieman Journalism Lab◆ La rivoluzione stabile - Perché gli stablecoin sono più importanti dei bitcoin e perché il 2025 sarà il loro anno -
.CHART, CHART, CHART!
TV vs. Streaming in Italia: posizionamento dell'offerta originale di reti e piattaforme (via Annuario della TV 2024).
È davvero tutto per questo numero, grazie per aver letto fino a qui. Alla prossima puntata.
Lelio.